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Buonasera, amici e pazienti, e buon 2021.
Oggi registro il primo video dell’anno per tenervi compagnia con la mia divulgazione.
Ancora una volta parliamo di vaccino per il COVID.
Ma perché? Non lo so, io ieri sera ero a casa mia, TV accesa, zampone e lenticchie, discorso del nostro amato Presidente Mattarella, per infondere ottimismo nel popolo, e ho pensato “che bello, almeno stasera non si parla di vaccini”.
E invece no, anche ieri sera è arrivato lo spot pubblicitario.
Io stimo molto il nostro capo di stato, quindi non lo sto assolutamente attaccando, ma ho osservato qualche punto critico che andrebbe messo in risalto.
Tanto per cominciare, qui si dice “Vaccinarsi è una scelta di responsabilità, un dovere”. Già qui, ci sono due contraddizioni, innanzitutto perché una scelta è diversa da un dovere, e poi perché una scelta “di responsabilità” la fai perché la senti come qualcosa di tuo, e non perché c’è una propaganda a bombardarti ogni giorno.
Il secondo punto è quello in cui dice “La scienza ci offre l’arma più forte, prevalendo su ignoranza e pregiudizi”. Punto in cui si trova d’accordo con altri grandissimi statisti, come Luigi Di Maio che ci comunica il suo appoggio in questo tweet.
Il problema è che l’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, non mi sembra altrettanto sicura a riguardo. Qui potete vedere la nota che è stata emessa, e si dice che:
- – La durata della protezione non è stata ancora definita con certezza;
- – È plausibile (non certo) che la vaccinazione protegga dall’infezione;
- – I vaccinati devono continuare a osservare le misure anti-contagio;
- – Se una persona ha una storia di shock anafilattico, deve consultarsi con il medico, in altre parole, se succede qualcosa l’AIFA ti ha avvertito e la responsabilità è del medico;
- – Come ultima, la nostra preferita, “non sappiamo se si impedisce la malattia o anche la sua trasmissione”, quindi niente “certificato di libertà”.
Beh, se questa è l’arma più forte della scienza, siamo messi male. Questa non è scienza, ma è un atto di fede. Se qualcuno vuole vaccinarsi, ha il diritto di farlo, se riesce a diventare immune al COVID, buon per lui, ma rimane sempre fede. Scienza e fede sono due concetti separati ed opposti.
L’AIFA non si sbilancia così tanto, perché un vaccino non può essere sperimentato e sicuro dopo 9 mesi, neanche con un miracolo.
Su internet girano molte infografiche come questa, che dicono 3 anni risparmiati per questo motivo, 4 anni per questo, 5 anni per questo, ma qui non stiamo giocando a tombola.
Qui in particolare si dice che sapevamo come sconfiggere questo virus grazie agli studi su MERS e SARS.
Uao, grandissima scoperta! Su queste malattie noi conoscevamo già tante altre contromisure, di cui io sto parlando da marzo. Sappiamo che vengono inibite dalla Vitamina D e dal resveratrolo, di cui parlo da mesi, con tanto di studi, e che queste contromisure si sono dimostrate efficaci anche contro il COVID.
Ma ci sono molti soggetti che per mesi hanno cercato di screditare queste soluzioni a tutti i costi, per mancanza di studi (secondo loro), e sono gli stessi che adesso appoggiano l’idea di un vaccino sviluppato in 9 mesi anziché 10 anni. Chissà come mai!
Per oggi è tutto. Spero di aver aggiunto qualcosa al vostro 2021 già dal primo giorno, vi invito a scaricare il mio documento in cui parlo di strategie preventive a sostegno del sistema immunitario, se non l’avete già fatto. Potete ottenerlo liberamente iscrivendovi al mio gruppo. A presto e ancora buon anno!