Buongiorno a tutti, amici e pazienti.
Ho uno scoop per voi, notizia fresca di qualche ora e segnalata da un follower che ringrazio.
Si parla sempre di vitamina C e coronavirus. Il mondo sta cambiando, e la notizia di oggi viene da New York.
La notizia recita che: “Malati gravi di coronavirus nel più grande sistema ospedaliero dello stato di New York sono ora sottoposti a somministrazione di dosi massicce di Vitamina C, sulla base di report promettenti provenienti dalla Cina”.
Il dott. Andrew Weber, pneumologo, riporta che i suoi pazienti in terapia intensiva ricevono immediatamente 1500 mg di vitamina C endovena, dose ripetuta 3 o 4 volte al giorno.
Lo stesso dice che i pazienti sottoposti a questa terapia, più il farmaco, hanno risultati significativamente migliori rispetto a quelli che ricevono soltanto il farmaco. Parliamo quindi di terapia congiunta
Lo stesso medico, ancora, dice “Aiuta in enorme quantità (tremendous amount) ma non viene sottolineato perché non è sexy come un farmaco (gli americani dicono così per dire che fa meno notizia)”. Si procede poi a parlare dei farmaci somministrati.
Sempre lo stesso Weber dice che “i livelli di Vitamina C calano pesantemente in stato di sepsi, quando il sistema immunitario ha una risposta infiammatoria, quindi ha molto senso dare una megadose per mantenere i livelli alti.”
Fine citazione. Cosa penso io? Già lo sapete.
I livelli dati da Weber sono più di 60 volte ciò che viene scritto nelle linee guida. Questo perché le linee guida si applicano in condizioni fisiologiche, quella è la dose che serve a una persona sana per non avere lo scorbuto. Non sono sbagliate, ma vengono applicate male.
Se c’è un’infezione in atto quella quantità viene subito esaurita perché viene usata come substrato, come carburante per le reazioni di difesa, quindi la linea guida di 80 mg in quel caso è fuori luogo.
Quando voi andate a comprarvi la vostra macchina nuova, vi dicono che fa 30 km/l, in realtà li fa solo su una strada a 80 km/h, se andate in autostrada ne fa 20, se andate in città con il traffico ne fa 15, se andate in pista ne fa 5. Perché il motore è sempre lo stesso, ma in base al contesto, in base a ciò che gli chiedete, ha un fabbisogno diverso. Lo capisce anche un bambino se tu perdi 10 minuti a spiegargli i concetti.
Per ora l’hanno capito i medici cinesi, l’hanno capito i medici americani, tutti professionisti ufficiali, abilitati, queste non sono neanche “cure alternative”, ma di medicina ufficiale. Quelli italiani dove sono? Parlano sui media che ascoltate, dicono tante cose giuste, ma appena sentono la parola alimentazione si paralizzano, dicono “non fumate, non ingrassate, mangiate di tutto un po’, dieta degli italiani campione del mondo 2006”, in realtà mangiate tutti male, specie in questi giorni sapete voi cosa state mangiando, e state seguendo raccomandazioni mediocri che vi porteranno a uno stato di salute mediocre.
A settembre uscirà lo studio definitivo su vitamina C e coronavirus, nessuno potrà negarlo, tutti ritratteranno, diranno che sono stati prudenti, per allora tutto il paese sarà in ginocchio senza un euro.
Io ve lo sto dicendo oggi, a marzo, mettendoci la faccia e scommettendo tutto ciò che valgo come professionista.
Per oggi è tutto, nel primo video trovate sempre le mie fonti scientifiche, che restano sempre uguali. Mettete like se il video vi è piaciuto, iscrivetevi al canale, come sempre in descrizione link al gruppo pubblico e modulo di contatto per consulenza privata, oltre all’articolo. A presto e buona quarantena!
Fonti:
Un commento su “COVID-19 e VITAMINA C: via libera a New York. E L’ITALIA?”